Cammino primitivo – 15° Tappa – Da O Pedrouzo a Santiago de Compostela (20,84 km)

Difficile scrivere di una giornata così densa di emozioni come quella dell’arrivo, in cui la cronaca del viaggio assume un peso quasi irrilevante rispetto al resto.

La partenza

Stamattina sveglia presto. La mia intenzione era quella di partire col buio per cercare di scansare la pioggia.

Con la luce frontale messa, sono uscito dal mio alloggio e, quasi subito, ho incontrato Geronimo (di Alicante) e sua figlia Ana. Ci eravamo rivisti a più riprese e con Geronimo ci siamo abbracciati calorosamente.

Poi ho proseguito entrando in un boschetto con la sola luce frontale e con qualche altro pellegrino.

In cammino …

Uscito dal bosco l’alba mi regala una bella vista.

Le gambe vanno veloci e non ne vogliono sapere di fermarsi. Incontro di nuovo Daniele, ruspante fiorentino, insieme a Marina e Veronica. Per quelle strane alchimie del cammino, in maniera del tutto naturale cominciamo a camminare insieme, ed insieme faremo l’ingresso a Santiago, condividendo le emozioni di questa indimenticabile giornata.

I km continuano a passare veloci (a fine giornata avremo segnato una media di 5 km/h) e raggiungiamo prima l’aeroporto e poi Lavacolla, dove i pellegrini di un tempo si lavavano per entrare puliti a Santiago.

Quindi Monte di Gozo (monte della gioia) da dove i pellegrini vedevano, per la prima volta dopo il lungo viaggio, le guglie della cattedrale.

Monte do Gozo

Da lì è stata una vera e propria corsa per raggiungere Praza do Obradoiro, la nostra meta.

Giunti in piazza, come mi succede sempre, non so per quanti minuti ho pianto, un pianto di liberazione irrefrenabile prima che, passato questo momento di commozione che vedevo anche negli occhi dei miei amici, esplodesse finalmente la gioia per l’arrivo!

L’arrivo …

Siamo andati a ritirare la Compostela, presa a nome di mamma con la credenziale vicaria, e poi sono rimasto, felice ed appagato, in piazza a respirare quel clima di festa.

Compostela

La sera, a messa, abbiamo avuto la possibilità di vedere il Botafumeiro, questo grande incensiere che serviva a coprire l’odore dei pellegrini e che oggi costituisce un momento molto emozionante della messa.

Quindi l’abbraccio al Santo e la visita al sepolcro. Dopo la cena, giro attorno alla cattedrale per vedere l’ombra del pellegrino.

Ombra del pellegrino

Note finali del cammino …

Le emozioni vissute in questo cammino, rimarranno indelebili nella mia mente. Se faccio un salto indietro rivedo i volti, gli sguardi, i panorami che hanno accompagnato i miei passi.

Rispetto agli altri cammini, questa volta ero partito con tanti dubbi, primo fra tutti quello di capire se sarei stato in grado di portare a termine un viaggio che ritenevo fosse oltre i miei limiti.

Ma non sarebbe giusto non ricordare i tanti episodi in cui l’aiuto fra pellegrini diventa fondamentale. Come non ricordare, ad esempio, l’acqua che mi hanno dato Sonia e Griselda con i loro compagni di Valencia quando, lungo la ruta de los hospitales, l’avevo quasi terminata.

O Fabio che, quando ero quasi giunto a Lago, è spuntato come un miraggio con una bottiglia d’acqua.

O Pamela con la quale ci siamo fatti forza per diverse tappe riuscendo a superare varie difficoltà.

O Javier che, lungo la salita di Grandas de Salime, su un asfalto rovente, vedendomi in difficoltà è rimasto con me fino a quando non l’ho rassicurato che ce l’avrei fatta.

Ma le emozioni sono venute da tanti altri episodi. La forza d’animo di Massimo, pellegrino di Logroño, che passo dopo passo macinava chilometri nonostante gli evidenti problemi alle gambe. L’ho incontrato di nuovo di sera a Santiago e ci siamo salutati calorosamente.

O il sorriso smagliante di Mia quando, inaspettatamente, ha visto che avevo trovato il suo braccialetto perso lungo la discesa di Grandas de Salime.

O le risate con Fabio, Pamela ed Emeric nei tanti momenti passati insieme.

O l’abbraccio che ho dato a Daniele dopo aver ritirato la Compostela.

O l’amore che sprigionavano Anii e Maximiliano, lei polacca e lui argentino, camminando insieme.

O la voce soave di Sarai quando, durante la cena comunitaria a Vilar de Cas, ha cantato in israeliano “Ho un posto nel mondo”.

Potrei continuare per ore, snocciolando episodi.

Mi tornano in mente le parole lette in un bar prima di Salas, il terzo giorno di cammino:

“Che il cammino lasci le sue impronte in te, non le tue su di lui”

Le ha lasciate. Le ha lasciate eccome!

Buen camino a todos

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Cammino primitivo – 14° Tappa – Da Ribadiso a O Pedrouzo (23,4 km)

Ormai ci siamo! È la vigilia del mio arrivo a Santiago. Solo 19 km mi separano dalla capitale giacobea (ormai la mia seconda città). Oggi tappa facile anche se la lunga tappa di ieri ha fatto pesare la stanchezza.

La partenza

Stamattina sveglia con calma. La tappa corta mi lasciava la possibilità di indugiare un po’ a letto e così ho fatto.

Dopo aver fatto colazione mi sono diretto fuori dal paese per salire verso Arzuá, distante pochi chilometri.

Io ad Arzuá

In cammino …

Ad Arzuá le conchiglie segnavano il cammino lungo i marciapiedi e, dopo aver attraversato il paese, mi sono immesso in una zona alberata.

Bosco dopo Arzuá

Il flusso di pellegrini è ormai un fiume in piena. Con qualche eccesso, aggiungo io.

Anche oggi le gambe vanno veloci, però verso le dodici, dopo aver percorso quasi tredici chilometri, mi sono fermato per una sosta per mangiare e fare riposare le gambe ed i piedi. Tortilla, caña e zumo de naranja il mio pasto.

Quindi il rush finale che mi ha portato, dopo una inutile deviazione, ad O Pedrouzo.

L’arrivo …

Oggi mi sono concesso una stanza singola e dopo la doccia sono letteralmente crollato per un’ora di sonno. Quindi messa dei pellegrini alla chiesa di Sant’Eulalia (detta “de la Concha”).

Dopo ho fatta spesa e sono andato a cena dove mi sono concesso un altro regalo: polpo e gamberi all’aglio.

Note della giornata …

Ormai ci sta. Domani sarà il gran giorno. Minaccia pioggia, quindi cercherò di partire presto.

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Cammino primitivo – 13° Tappa – Da Ferreira a Ribadiso (33 km)

Tecnicamente con questa tappa finisco a Melide il cammino primitivo e mi innesto sul cammino francese ma la giornata ha riservato ben altre emozioni altalenanti…

La partenza

Intanto al mattino, con mia somma gioia ho potuto constatare che avevo fatto una tirata unica di sonno. Dopo aver fatto colazione, e prendendo i miei tempi, sono uscito dall’albergue per ultimo.

Quasi subito ho incontrato Stefano, che si è fermato a parlare con altri, mentre mi incamminavo.

Nonostante una lieve nebbia, sono riuscito a fare una foto al sole nascente.

In cammino …

Nel frattempo mi aveva raggiunto Stefano, ed abbiamo camminato insieme per un po’ fra i sentieri alberati.

Dopo una discesa ci si è presentato davanti Peter, un signore dall’aspetto trasandato che però, istintivamente mi faceva simpatia.

Metteva timbri artigianali fatti con piuma d’oca e calamaio “a donativo” e se volevi ti offriva anche caffè e frutta.

Sello artigianale

È cominciata quindi l’unica salita degna di chiamarsi così della giornata, nei pressi di un parco eolico.

Dopo la discesa ho visto in lontananza Melide che ho raggiunto tramite passaggi su viali alberati e strade secondarie.

A Melide tecnicamente finisce il cammino primitivo e ci si immette sul francese.

La gioia per il traguardo è stata bilanciata dallo shock con la città. Una folla assurda.

Mi sono fermato per andare a mangiare il pulpo ma, dopo aver finito, ho avuto una sensazione stranissima. Mi mancava il respiro ed ho chiesto subito il conto e sono andato via.

Per strada mi guardavo intorno e cercavo lo sguardo dei pellegrini che avevo conosciuto in cammino, ma non trovavo nessuno.

Un esercito di persone senza volto mi circondava e per la prima volta da quay sono in cammino mi sono sentito solo.

Neanche nei boschi dopo Bodenaya con la nebbia mi sono sentito solo e questa folla a me estranea mi dava quasi fastidio.

Ho accelerato il passo e dopo essere uscito da Melide mi sono sentito meglio.

Dopo altri 13 km ho raggiunto Ribadiso, dove ho rivisto facce amiche, fra cui Stefano, Sarai, Mia ed altri.

L’arrivo …

All’arrivo sono andato all’albergue Los Caminantes ed ho sistemato un po’ di cose prima di raggiungere i miei amici 

Note della giornata …

Non pensavo che lo shock di arrivare sul francese sarebbe stato così forte.

A fine giornata comunqyho “macinato” 33 km. A Santiago mancano circa 41 km

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Cammino primitivo – 12° Tappa – Da Lugo a Ferreira (27.3 km)

Con questa tappa comincia il conto alla rovescia degli ultimi 100 km. Ne risente anche il cammino che va molto su asfalto.

La partenza

Stamattina colazione con Pamela, l’ultima superstite del gruppo, visto che ieri sera abbiamo salutato anche Emeric.

Usciti dalle mura della città siamo scesi fino al ponte romano per attraversarlo.

La pioggia scendeva a tratti lenta e fastidiosa. Dopo il ponte e dopo circa 1 km siamo arrivati al punto dove le nostre strade si sarebbero divise: lei dritto per passare sul cammino del nord, io a sinistra per continuare sul cammino normale.

In cammino …

La tappa di oggi è stata per buona parte su asfalto. Per fortuna la temperatura si è mantenuta bassa altrimenti sarebbe stato un bel problema.

Al km 10 mi sono fermato in un’area di sosta dove ho messo un timbro. Per strada ho incontrato altri due italiani, Stefano e Luca, con i quali ho chiacchierato un po’.

Altarino

Finalmente, dopo qualche altro km, un tratto boschivo che ha reso più piacevole camminare.

mojon continuano, anche nei boschi, il loro conto alla rovescia dei km mancanti all’arrivo.

A San Román de Retorta ho fatto una pausa pranzo prima di riprendere la marcia su un altro bosco dove ho visto un cane pellegrino con il suo padrone.

L’arrivo …

Dopo altri 8 km circa sono arrivato a Ferreira, un agglomerato di pochissime case e qualche albergue per i pellegrini. Tappa abbastanza anonima.

Note della giornata …

Nessuna novità tranne il fatto che complice la distanza di 100 km di Lugo da Santiago, è aumentato il flusso di pellegrini. La vicinanza delle città aumenta anche la quantità di asfalto da macinare sotto i piedi, però adesso mancano 73 km all’arrivo…

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Cammino primitivo – 11° Tappa – Da Vilar de Cas a Lugo (17.1 km)

La sosta a Vilar de Cas è stata una scelta felice. Ottimo ostello, cena comunitaria e atmosfera da sogno. Oggi tappa breve tutta sotto la pioggerellina ma senza difficoltà tecniche.

La partenza

Stamattina colazione comunitaria in albergue e poi partenza in ampio gruppo, seppur brevemente intervallati. Da stasera il gruppetto di noi quattro si scinderà definitivamente. Fabio è già partito, Emeric domani farà ritorno fermandosi a Lugo, Pamela prenderà la via del Norte ed io il cammino tradizionale.

Partiti dall’albergue, non senza aver salutato calorosamente José per l’accoglienza avuta, ci siamo messi in cammino sotto una pioggerellina che ci ha accompagnati fino a Lugo.

In cammino …

Qualche centinaio di metri dopo la partenza, ci siamo trovati davanti ad un bivio. A destra una variante che allungava il percorso di circa 800 metri ed a destra la via normale.

Gli ospitalieri ci avevano già suggerito di prendere la variante e così abbiamo fatto.

Castagno secolare

Suggerimento quanto mai azzeccato che ci ha consentito di passare attraverso  un bosco meraviglioso con un castagno secolare, nonché da una chiesetta abbandonata.

Chiesa di Soutomayor

Il cammino è proseguito con molti tratti di asfalto che però, vista la temperatura bassa e la pioggia, non erano particolarmente fastidiosi, anche perché spesso circondati dal verde.

Su una passerella per i pellegrini che costeggiava una carretera, ad un certo punto abbiamo trovato una cassetta con frutta gratuita per i pellegrini. Abbiamo preso una pera ciascuno che abbiamo mangiato camminando ed abbiamo proseguito.

Ci siamo ritrovati anche con Sarai, simpaticissima pellegrina israeliana che ieri ha rallegrato la cena con il suo canto che recitava più o meno “Ho un posto nel mondo”.

Pellegrine in cammino

Il cammino è proseguito, sempre accompagnato dalla pioggia, fino a quando siamo giunti nei sobborghi di Lugo.

L’arrivo …

Dentro Lugo abbiamo trovato dapprima un mojón con i 100 km, per poi giungere in Praza do camino primitivo dove abbiamo trovato una scritta enorme ed i 100 km mancanti per Santiago.

Praza do camino primitivo

L’arrivo si è concluso all’interno delle mura di Lugo, interamente percorribiline dichiarate patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.Mura di Lugo

Note della giornata …

Quando un cammino sta per finire c’è sempre un misto di gioia e di tristezza. Lasci amici con cui hai condiviso fatiche e sforzi ma anche tanta gioia e momenti che rimarranno sempre impressi nella memoria.

Mancano meno di 100 km a Santiago…

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Cammino primitivo – 10° Tappa – Da Cadavo Baleira a Vilar de Cas (14,95 km)

Cambio di programma, ma il bello del cammino è anche questo. Avevo deciso di proseguire fino a Lugo per poi fare un giorno di sosta ed invece la bellezza di questo albergue mi ha convinto a fare due mezze tappe. Andiamo con ordine…

La partenza

Stamattina abbiamo cominciato ridendo. Mentre facevamo colazione in albergo ho detto ai miei compagni di cammino che il caffè della macchinetta per noi era “acqua sporca”. Emeric ci ha “messo il carico” dicendo che in Francia lo chiamano “Jus de chaussette” (succo di calzini). Ha decisamente vinto lui, fra le risate generali.

Temperatura a 12° e previsioni smentite. Niente pioggia, così ci siamo messi in cammino.

Selfie alla partenza

In cammino …

L’uscita da Cadavo Baleira ha subito presentato una leggera salita, dove abbiamo incontrato tanti pellegrini.

A parte noi quattro che abbiamo camminato insieme da Colinas de Arriba, ormai siamo una grande famiglia in movimento, e ci si conosce un po’ tutti.

Dopo aver percorso qualche chilometro, siamo sbucati in un punto panoramico da dove abbiamo visto alcune valli in lontananza coperte dalle nubi. Il posto ideale per un’altra foto di gruppo!

Selfie panoramico

Poco dopo ci si è presentato davanti un bivio; la strada a destra era più lunga di circa 800 metri ma prometteva una vista migliore.

Un ampio sentiero fra gli alberi ci ha accompagnati per un bel po’. Gli odori del bosco erano inebrianti e camminare era un vero piacere.

Sentiero nel bosco

Abbiamo quindi raggiunto la chiesa di Santa Maria de Vilabade, con all’interno una bellissima pala d’altare.

Pala d'altare di Santa Maria de Vilabade

Subito dopo, da un giardinetto sporgevano dei lamponi già maturi molto invitanti. Rifiutare sembrava sgarbato quindi abbiamo fatto questo dolce supplemento di colazione.

Raggiunto Castroverde, ci siamo fermati per una prima sosta a base di bevande varie e pane tostato con burro e marmellata.

Ripreso il cammino, abbiamo proseguito alternando sentieri grani boschi e sterrati fra campi coltivati a granturco.

Passaggio fra i campi

Dopo aver passato il cruceiro di Aiuto de Torres, siamo arrivati all’albergue di Vilar de Cas. L’albergue era splendido ed ho deciso di cambiare i miei piani. Domani Lugo la raggiungeremo in 15 km ed avremo comunque il tempo per visitarla.

 

L’arrivo …

All’arrivo ci siamo seduti al bar dell’albergue per prendere qualcosa. Purtroppo il gruppo comincerà a sfaldarsi. Fabio domani mattina partirà da Lugo, quindi ha proseguito non prima di esserci scambiati un forte abbraccio. I legami che si creano sul cammino hanno sempre qualcosa di magico.

A Lugo ci disperderemo ma la bellezza dei momenti passati insieme, delle fatiche e delle gioie rimarrà nei nostri ricordi per sempre.

Adesso riposo e domani altra mezza tappa per Lugo.

Note della giornata …

Ormai sono del tutto alle spalle le tappe dure. Quello che rimane costante sono i panorami che, seppur diversi rispetto a prima, mantengono la loro bellezza.

Siamo ormai a 115 km da Santiago…

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Cammino primitivo – 9° Tappa – Da A Fonsagrada a Cadavo Baleira (25.7 km)

Hoy hemos comido la ruta! (Oggi ci siamo mangiati la strada!)

Questa prima tappa interamente in Galizia ci ha dimostrato che le gambe hanno ormai l’allenamento fatto nelle Asturie e non temono più nulla. A fine giornata una media di quasi 4 km/ora nonostante un paio di salite importanti, hanno sancito questa verità.

La partenza

Stamattina il calo termico, anche per l’altura, era evidente e siamo usciti tutti ben coperti. Dopo la colazione fatta presso un panaderia abbiamo iniziato la discesa fra sentieri alberati e panorami appena velati da nuvole basse.

Sentiero alberato

In cammino …

La Galizia ci ha voluto ricordare che anche lei ha salite importanti e ne abbiamo cominciato una che ci ha fatto superare i 1000 metri di quota fino ad un parco eolico.

Quindi la discesa fino a giungere, al km 12, un punto di sosta chiamato Casa Mesón dove abbiamo mangiato dei panini enormi e bibite. Dopo 3 ore, nonostante la saluta importante, avevamo già fatto 12 km!

Qui incontri con altri pellegrini prima di riprendere la marcia. Altra salitona di giornata con circa altri 250 metri di dislivello a tratti anche molto ripido e, una volta giunti in cima, altra sosta rinfrescante.

Dopo la discesa abbiamo raggiunto una località con poche case, prima di proseguire verso la nostra meta.

Qui abbiamo incontrato due pellegrini che ci hanno riferito che i gestori dell’albergue suggerivano di arrivare direttamente dalla strada statale che stavamo percorrendo.

L’arrivo …

Il suggerimento di ha fatto percorrere oltre due km in più che avremmo anche risparmiato, ma ormai le gambe vanno.

Domani, se il tempo non sarà inclemente, tappa da 30 km fino a Lugo dove probabilmente farò un giorno di sosta per visitare la città.

Note della giornata …

Nonostante la tappa sia stata più lunga e con un paio di salite e discese importanti, abbiamo percorso quasi 26 km a 3.9 km/h di media.

Per Santiago mancano ancora 130 km…

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Cammino primitivo – 8° Tappa – Da Castro ad A Fonsagrada

Selfie su Acebo

Finalmente la temperatura si è abbassata di nuovo. Oggi entriamo in Galizia e mancano circa 150 km a Santiago de Compostela

La partenza

Stamattina, dopo la colazione, partenza da Castro dove ci eravamo trasferiti per dormire. La prima, gradevole, sorpresa è che la temperatura si è notevolmente abbassata e siamo usciti con circa 18° con massima prevista non oltre i 21° (circa 15 meno di ieri).

Subito un bel boschetto ed arriviamo all’Ermita di San Lázaro di Padraira.

San Lázaro di Padraira

In cammino …

Quando siamo usciti dal boschetto, abbiamo percorso alcuni km in salita sulla strada nazionale prima di deviare e riprendere su un bosco in salita. Stavamo attaccando El Acebo, l’ultima altura asturiana.

Selfie su Acebo

La salita ci ha fatto ricordare quanto siano dure le “subidas”, quindi abbiamo passato il confine fra Asturie e Galizia incontrando il primo mojon con i km. Durante la salita abbiamo incontrato anche tre pellegrini italiani, Francesco, Marco e Renato.

Terminata la discesa ci siamo fermati ad un bar, dove abbiamo preso qualcosa. La sera abbiamo poi saputo che il titolare aveva avuto un attacco di ictus nel pomeriggio ed era stato ricoverato.

Abbiamo quindi ripreso la marcia verso la nostra destinazione senza grandi difficoltà tecniche.

A darci però il benvenuto in Galizia ci ha pensato la salita del silenzio, cioè la salita ad A Fonsagrada così chiamata, ci hanno detto, perché chi sale risparmia ogni forza per affrontare la salita, evitando anche di parlare.

La salita del silenzio

L’arrivo …

All’arrivo ci siamo diretti all’albergue. Stanotte avremo una camerata solo per noi quattro. La sera, cena tipica galiziana con caldo gallegopulpo.

Pulpo

Caldo gallego

Note della giornata …

Con O Acebo e con la salita di A Fonsagrada sono terminate le parti veramente dure del cammino. Adesso serve solo macinare km verso Santiago, e ne mancano circa 150.

Domani è prevista pioggia. A Cadavo Baleira ci arriveremo camminando o nuotando…

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Cammino primitivo – 7° Tappa – Da Berducedo a Grandas de Salime (20.8 km)

La giornata della discesa spacca gambe dell’Embalse de Grandas de Salime. Il caldo continua a farla da padrone (oggi fino a 35°).

La partenza

Dopo una notte praticamente insonne, grazie a tre pellegrini molto poco rispettosi degli altri, siamo partiti alle 7:15 per cercare di sfruttare il fresco della mattina.

Siamo passati davanti la Iglesia de Santa María de Berducedo ed abbiamo proseguito verso La Mesa, dove ci saremmo fermati a fare colazione.

Chiesa di Santa Maria de Berducedo

In cammino …

L’uscita da Berducedo ha presentato una prima parte in salita su terreno pietroso, poi una parte di sentiero, qui di asfalto fino a La Mesa dopo poco più di 4 km.

Qui colazione con succo di arancia e pane tostato con burro e marmellata e ci siamo rimessi in cammino per un tratto di salita molto ripida seguita poi da un tratto di discesa su pietre e sterrato, fino a quando abbiamo raggiunto l’Hospital de Buspol.

Subito dopo aver attraversato e richiuso un cancello per il contenimento del bestiame, abbiamo cominciato 8km di infinita, interminabile, eterna discesa verso l’Embalse de Granada de Salime, un bacino artificiale con relativa diga e centrale idroelettrica.

Embalse de Grandas de Salime

Panorama stupendo e discesa senza difficoltà tecniche di rilievo, salvo che per le anche che urlavano “pietà” a gran voce!

Io nella discesa di Salime

La discesa l’ho fatta tutta con Fabio, con il quale abbiamo parlato di tante cose, mentre Emerique e Pamela hanno ingranato il turbo e sono andati avanti.

Dopo circa quattro ore di discesa siamo arrivati sullo stradale e ci siamo diretti prima al Mirador, una piattaforma panoramica posta dopo la diga, che abbiamo passato subito dopo, dirigendoci verso il ristorante dove ci attendevano i nostri compagni di cammino e dove ho ripreso fiato e bevuto in abbondanza (anche se oggi avevo portato con me quattro litri di acqua).

Vista dal mirador

Dopo aver ripreso le forze, sono ripartito da solo, visto che i miei compagni erano già andati via.

Sei interminabili km su un asfalto rovente che ho percorso fino a Grandas de Salime, evitando di fare l’ultimo km e mezzo nel bosco, risparmiandomi così una bella salita e discesa con una distanza equivalente a quella su strada.

L’arrivo …

Arrivato a Grandas ho incontrato dapprima un ragazzo al quale ho chiesto una indicazione. Quando ha visto che ero italiano mi ha detto che si chiamava Pablo e che aveva studiato archeologia a Siracusa.

Chiesa di Grandas

Ho quindi raggiunto al bar i miei compagni ed ho mangiato il primo pulpo con patatas di questo cammino.

Accanto a loro c’erano altri pellegrini fra i quali Francesco (di Roma) e Marco (di Firenze) seduti al tavolo con una pellegrina. Poiché lungo la discesa avevo trovato un braccialetto di plastica che avevo raccolto, ho chiesto anche a loro, così come avevo già fatto con altri pellegrini incontrati prima, se avessero perso il braccialetto. A lei si sono illuminati gli occhi e sorridendo ha detto “it’s mine!”.

Quindi spesa e riposo. Domani ultima tappa “tosta” fino ad A Fonsagrada ed entreremo in Galizia. Mancano poco meno di 200 km a Santiago.

Note della giornata …

Un’altra tappa muscolare, caratterizzata dalla importante perdita di quota (1000 metri in circa 8 km) che potete vedere sotto.

Anche oggi caldo opprimente ma nei prossimi cinque giorni è prevista pioggia, con abbassamento delle temperature di circa 10 gradi, che almeno ci agevolerà nel cammino.

Tappa precedente

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Cammino primitivo – 6° Tappa – Da Colinas de arriba a Berducedo (Ruta de los Hospitales)

Tappa da Colinas de arriba a Berducedo (Km 21). Una giornata così spettacolare non avrei potuto immaginarla neanche nei miei sogni più belli, ma oggi ho avuto i miei angeli custodi. Tappa massacrante ma meravigliosa! Ma andiamo con ordine…

La partenza

Stamattina alle 7:40 siamo usciti in gruppo io, Pamela, Fabio ed Hemerique, imboccando la strada in ripida salita che ci avrebbe portato sulla Ruta de los Hospitales. Poco dopo il primo regalo della giornata: il sorgere del sole mentre alcune valli erano coperte da nuvole basse. Un incanto!

Alba sulla ruta

In cammino …

Dopo 30 minuti di salita ci siamo immersi sulla Ruta e, poco dopo, siamo arrivati nel posto dove avevo deciso di lasciare una pietra per mia madre. Per lei, infatti, sto facendo un pellegrinaggio vicario.

I miei compagni di cammino mi hanno lasciato qualche minuto di raccoglimento, quindi abbiamo ripreso la marcia, via via sempre più dura ma con una vista meravigliosa.

Panorama sulla ruta

Successivamente abbiamo cominciato ad incontrare gli Hospitales, rifugi creati negli anni per assistere i pellegrini nei loro viaggi.

Non ci siamo fatti mancare neanche la vista di mandrie di vacche al pascolo e di cavalli selvaggi che pascolano liberi.

Puerto del Palo è cominciata una discesa massacrante che mi ha anche fatto terminare l’acqua. Un gruppo di pellegrini di Valencia mi ha dato un po’ di acqua che avevano in più e la sera in albergue gli ho offerto da bere.

Pellegrini

A Lago mi è venuto incontro Fabio che mi portava una bottiglia di acqua. Quindi un po’ di riposo davanti la chiesa prima dell’ultimo tratto verso Berducedo.

Bosco prima di Berducedo

L’arrivo …

Quando sono arrivato, stremato, ho trovato i pellegrini che mi avevano aiutato che, appena mi hanno visto, mi hanno riservato caloroso applauso.

Note della giornata …

La tappa più bella del cammino, dura ma indimenticabile. Il dislivello, positivo e negativo è stato importante ma oggi questo non conta, contano le emozioni provate.

Adesso porto il corpo a riposare, ma gli occhi ed il cuore sono rimasti lì dov’ero stamattina: lassù sopra le nuvole…

Dislive

Tappa precedente

Tappa successiva