Cammino primitivo – 5° Tappa – Da Tineo a Colinas de arriba

Ci siamo! Vigilia della Ruta de los hospitales!

La tappa di oggi è servita come avvicinamento all’inizio della ruota stessa, e sono stati 21 km a tratti impegnativi ma belli.

La partenza

Anche oggi partenza in solitaria dopo una notte semi insonne, grazie (si fa per dire) ad un paio di pellegrini poco educati. L‘uscita da Tineo è stata su uno sterrato gradevole e coperto dalla solita bella vegetazione.

Oggi la nebbia mi ha dato tregua, diradandosi un po’ e lasciandomi vedere il panorama, almeno per un po’.

Uscita da Tineo

Dopo lo sterrato ha lasciato spazio a tratti con pietre sporgenti, anche di grandi dimensioni, che rendevano difficoltoso avanzare.

In cammino …

Qualche gruppo di pellegrini, fra i quali alcuni provenienti da Siviglia che raccoglievano plastica lasciata in giro da pellegrini poco rispettosi del bene comune.

Bivio per Obona

La salita è proseguita fino a quota 900 m, dove ho incontrato Massimo, pellegrino di Logroño con evidenti problemi alle gambe. La forza d’animo che aveva era commovente…

Da lì è cominciata la discesa fra le nuvole che nascondevano, in parte, l’ambiente circostante.

Dopo un passaggio su strada, altra discesa fino ad un bivio che portava al monastero di Obona.

Io invece ho proseguito fino a raggiungere Campiello dove mi sono fermato per una sosta. Qui ho incontrato di nuovo Pamela, la pellegrina austriaca, con la quale ho proseguito prima fino a Borres incontrando poi il bivio per la Ruta de los hospitales.

Da lì altri 4 km e mezzo fra salute e discese con il sole che ha fatto vedere che esiste ancora…

L’arrivo …

L’albergue di Colinas de arriba è molto bello e nuovissimo, con camere pulite e bagni per ogni camera. È stata una buona decisione fermarsi qui.

Albergue a Colinas de arriba

Dopo la doccia, mentre aggiornavo il blog, un pellegrino francese di nome Wael con la passione per i ritratti, me ne ha fatto uno. Mi ha detto che ha esagerato un po’ con il naso, ma non è che abbia poi sbagliato di molto!

Wael con il mio ritratto

Note della giornata …

Le tappe “di trasferimento” non esistono nelle Asturie! Subidas y bajadas sono sempre presenti.

Dislivello Ti

Adesso recupero le forze visto che domani mi aspetta la tappa “regina” di questo cammino: la Ruta de los hospitales

Tappa precedente

Tappa successiva

Cammino primitivo – 4° Tappa – Da Bodenaya a Tineo (13,1 km)

Tappa breve di trasferimento a Tineo. La mia inseparabile compagna di viaggio oggi è stata la nebbia, che mi ha oscurato la vista del paesaggio.

La partenza

L’esperienza della cena comunitaria e, stamattina, della colazione, è stata molto bella. Persone sconosciute che si ritrovano e parlano in maniera naturale di tante cose.

A cena Allison aveva chiesto a ciascuno di noi cosa rappresentasse il cammino. Mi è venuto spontaneo dire che “il cammino è la vita per come dovrebbe essere“.

Stamattina, dopo la colazione, ho preparato le mie cose e sono ripartito da quel luogo magico che è la casa di ciascun pellegrino.

Cena comunitaria a Bodenaya

L’abbraccio di Allison ed Alberto ha suggellato il distacco, sapendo che adesso anche io appartengo a quella casa. Una esperienza unica che consiglio a tutti di fare.

Allison ed Alberto, hospitaleri a Bodenaya

 

In cammino …

Sono uscito da Bodenaya sotto una fitta nebbia che lasciava pochi metri di visibilità. I sentieri alberati mi hanno accolto, quasi volessero dirmi “cammina tranquillo, vegliamo noi su di te“.

In effetti, gli unici momenti di preoccupazione sono stati quando ho dovuto attraversare la strada nazionale…

Alcuni incontri con altri pellegrini hanno caratterizzato il breve tratto di oggi, dove ho avuto modo di camminare solo con me stesso.

Purtroppo la nebbia mi ha quasi sempre nascosto il paesaggio circostante, lasciandomi ai miei saliscendi su stradelle a tratti fangose.

Vista su mucche

L’arrivo …

Dopo un breve tratto in discesa sono giunta, in tappa unica senza soste, a Tineo.

L’ultimo passaggio è stato davanti ad un monumento al pellegrino dove, sorridente, ho fatto una foto.

Selfie a Tineo

Note della giornata …

Tappa senza particolari difficoltà. Avrebbe dovuto essere totalmente oianay, ma ormai ho capito che il llano asturiano (piano asturiano) non esiste! Comunque nulla a che vedere con la salita di ieri.

Domani altra tappa corta per riprendere le forze prima di affrontare la tappa regina, la Ruta de los hospitales.

Tappa precedente

Tappa successiva

Cammino primitivo – 3° Tappa – Da Cornellana a Bodenaya

Sono felice. Nonostante la fatica per arrivare qui, posso dire che ne valeva la pena!

La partenza

Stamattina solita sveglia, barba e via sotto una fastidiosa pioggerellina. L’uscita da Cornellana regala la vista suggestiva del monastero (dove si dorme benissimo).

In cammino …

Ormai ho capito che in Asturias le salite non finiscono mai, anche quando sembra che lo siano!

Un bosco fantastico, solo reso scivoloso dalla pioggia che mi ha anche costretto a tenere alta l’attenzione soprattutto in discesa per non scivolare.

Bosco dopo Cornellana

Quindi un tratto più o meno pianeggiante fino ad arrivare alla Fuente de Santiago dove ho preso altra acqua.

Fuente de Santiago

Quindi, 3 km prima di Salas, un bar-albergue fantastico dove abbiamo fatto colazione sotto una Panera che corrisponde agli Horreos in Galizia, ma molto più grande (una sorta di granai sospesi).

Quindi in marcia verso Salas dove ho pranzato con birra e tortilla.

Quindi la dura salita verso Bodenaya, caratterizzata da un bosco incantevole e da due rampe, dopo la cascata di Nonaya, veramente impegnative.

Quindi Porciles ed infine Bodenaya.

L’arrivo …

A Bodenaya l’albergue è adesso gestito da Allison ed Alberto che mi hanno accolto con calore, come da buona tradizione di questo luogo caratteristico del cammino primitivo.

Albergue de Bodenaya

La solita doccia ha rimesso tutto a posto.

Note della giornata …

La fatica per salire a Bodenaya è compensa ampiamente dall’accoglienza del luogo.

Il dislivello è importante ma, fatta eccezione per quelle due rampe, fattibile.

Dislivello

Tappa precedente

Tappa successiva

Cammino primitivo – 2° tappa – Da Paladín a Cornellana (19 km)

La tappa su potrebbe intitolare “assalto a El Fresnu” visto che è caratterizzata principalmente da questa prima impegnativa salita. E quando pensi che la saluta sia finita, ecco che ne arriva un’altra!

La partenza

Partenza alle 7:45 da Paladín e la prima parte è stata molto gradevole con un bel bosco dove, ad un certo punto, sembravano dovessero uscire fuori i folletti.

Río Nora

La vista del Rio Nora, ci ha accompagnato per un po’, fino a quando, dopo aver passato il ponte a Peñaflor, ci siamo immersi in un piano che ci ha portati fino a Grado, dove abbiamo fatto colazione.

Colazione con cornetto e succo di arancia

Oggi, visto che Carlo aveva allungato il passo non fermandosi alla mia tappa, ho camminato con una pellegrina austriaca trapiantata in Spagna dove vive e lavora. Ottimo esercizio per parlare in spagnolo!

In cammino …

Dopo aver finito la colazione, siamo usciti da Grado per affrontare la salita fino a El Fresnu.

Neanche il tempo di uscire e ci si presenta davanti una prima salita tosta che ci ha fatto capire subito come sarà la giornata!

La saluta fino a El Fresnu, seppur piacevole come panorama, ci ha fatto letteralmente sudare. Ogni volta che la saluta sembrava essere finita, ecco che si presentava un altro pezzo!

Scollinamento a El Fresnu

Con molte pause e la lingua di fuori, abbiamo scollinato, fermandoci a mangiare un po’ di more che crescono numerose.

Quindi la discesa verso San Marcelo e quindi Dorigo, dove abbiamo fatto un’altra sosta.

L’arrivo …

Dopo Dorigo, un altro bel bosco prima di passare sotto l’autostrada. Altro bosco che però ha presentato qualche difficoltà, data la pioggia che aveva cominciato a scendere ed un sentiero ripido fatto da pietre affioranti. Suggerisco molta cautela nel fare la discesa…

Discesa verso Cornellana

Giunti a Cornellana, sebbene il monastero sembrasse chiuso, abbiamo trovato alloggio con 7€ e possibilità di lavare ed asciugare con una offerta.

La consueta doccia ha rimesso a posto tutto.

Note della giornata …

La prima vera salita del Camino Primitivo. La scelta di non forzare le tappe continua a sembrarmi la migliore anche se, ovviamente, ciascuno fa il suo cammino. Certo, Carlo si stava allenando per fare a settembre una gara su sei giorni con 50 km al giorno! Difficilmente avrei potuto tenere il suo passo…

Tappa precedente

Tappa successiva

Cammino primitivo – 1° Tappa Da Oviedo a Paladín (20,3 km)

Prima tappa di assaggio sul cammino primitivo. È una tappa che fa capire cosa sarà il cammino: una infinita serie di salute e discese!

La partenza

Dopo la sveglia, io e Carlo, un pellegrino di Torino che ho conosciuto ieri, siamo partiti, seguendo le conchiglie incastonate nei marciapiedi. Ieri la visita alla cattedrale, che consiglio a tutti.

Mi manca Isabella che, causa problemi al piede ed al ginocchio, non è con me. Magari il prossimo anno rifaremo un cammino insieme.

Subito dopo la partenza siamo passati accanto alla scritta “Oviedo” dove ho fatto una foto, quindi ci siamo diretti di buon passo verso San Lazaro de Paniceres.

Scritta Oviedo

Abbiamo quindi raggiunto la capilla del Carmen dove abbiamo messo un timbro, quindi abbiamo proseguito fino al Ponte de los gallegos dopo il quale ci siamo immersi in un bosco magnifico!

In cammino …

Poco prima di Venta del Escampleru, dove ho fatto una sosta, ho detto a Carlo di proseguire con il suo passo. A breve farà una gara con maratone da 50km al giorno! Non può certo andare con il mio passo!

Dopo Venta ho camminato un po’ con Reiner, tedesco in cammino da solo, anche se poi ho allungato po’ il passo.

Río Nora

Prima di Premoño ho passato un altro bellissimo bosco e visto il Rio Nora. Dopo Premoño sono (quasi) finiti i saliscendi ed ho attraversato un punto pianeggiante con allevamenti di bestiame.

L’arrivo …

L’arrivo a Paladin mi è sembrato quasi un miraggio. La prima giornata è sempre la più pesante, perché ti fa prendere il ritmo. Credo che la scelta di fare tappe corte fino alla Ruta de los hospitales sia stata saggia.

Staremo a vedere…

All’albergue ho regalato un po’ delle mani e frecce di Santiago che a mia volta avevo ricevuto.

In cambio ho ricevuto sorrisi. Ci vuole così poco per fare stare bene le persone…

Note della giornata …

Una tappa di assaggio con il camino primitivo. I saliscendi ti fanno prendere il ritmo per ciò che riserverà il cammino nelle tappe successive. Spero di resistere.

Tappa successiva

Cammino apripista “U viaggiu i San Japucu” – 7° tappa

Cammino apripista “U viaggiu i San Japucu” – 7° tappa

Da Cerami a Capizzi

Tappa breve lungo il tradizionale percorso da Cerami a Capizzi percorso dai “Pellegrini jacobei di Cerami” il 24 luglio di ogni anno.

La partenza

L’inizio della giornata è caratterizzato dalla colazione presso la trattoria “Da Carmelina” che ci ha nuovamente ospitati per la notte. Una ospitalità di qualità a prezzi pellegrini che dimostra quanto ci tengano a dare il loro contributo per far decollare questo cammino di cui oggi concludiamo il cammino apripista per il percorso ad anello (ricordiamo che i cammini sono diversi e che saranno aperti nei prossimi mesi man mano che procederemo con la verifica delle tracce).

Terminata la colazione ci ritroviamo davanti la chiesetta di San Biagio dove i miei compagni di cammino stanno già chiacchierando con la signora Gina che ci augura buon cammino. Foto di rito e ci incamminiamo lungo la strada statale per il breve tratto fino al bivio con la trazzera.

La giornata si preannuncia calda ma, almeno fino ad ora, sopportabile anche per la presenza di un po’ di vento che lo rende più accettabile.

In cammino …

Dopo aver lasciato la strada statale, cominciamo quasi subito lo sterrato e comprendiamo perché la signora Gina ci abbia detto “Ficitivilla muru muru” (fatela lateralmente n.d.r.), visto che spesso lo sterrato presenta del brecciolino misto a sassi, farla lateralmente consente di procedere più agevolmente.

Foto di gruppo lungo l’ultima tappa

Proseguiamo lungo lo sterrato che a tratti presenta qualche punto un po’ più accentuato in termini di pendenza e, di tanto in tanto, incontriamo qualche roccia con i segnali dipinti dai “Pellegrini Jacobei di Cerami”, devoti che ogni anno, il 24 luglio, percorrono questo tratto fino a Capizzi per devozione verso il “Figlio del tuono”.

Segnali del cammino su una roccia, tracciati dai “Pellegrini Jacobei di Cerami”

Continuiamo nella nostra discesa verso il fondo della valle a passo spedito quando, quasi giunti in prossimità del ponte, veniamo praticamente sommersi da uno sciame di moscerini che, complici i colori sgargianti del nostro equipaggiamento, pensano bene di attaccarsi a tutto ciò che abbiamo.

Per fortuna Rosi ha portato uno spray contro i moscerini e, giunti al ponte, cospargiamo noi stessi e gli zaini allontanando questi fastidiosi insettini.

Dal ponte, chiuso al transito veicolare, scorgiamo sia Cerami che Capizzi, essendo posto proprio a metà strada, così come il sentiero che porta verso il santuario della Lavina (percorso generalmente da Capizzi verso Cerami).

Comincia la salita verso Capizzi

Dal ponte comincia il tratto asfaltato della vecchia strada provinciale che ci porterà in paese, che percorriamo senza alcuna difficoltà se non il caldo che adesso è diventato decisamente più intenso, e la cui intensità viene acuita dall’asfalto sul quale stiamo camminando.

Il nostro arrivo …

L’arrivo a Capizzi comincia subito bene perché mi chiama Vanessa Todaro per invitarci a passare da casa sua, proprio lungo il cammino, per offrirci qualcosa da bere. Un bel succo di melograno mette subito le cose a posto facendoci dimenticare il caldo e la fatica!

Passiamo quindi davanti la statua di San Giacomo dove facciamo una foto ricordo, prima di dirigerci verso il Santuario inerpicandoci fra scalinate e viuzze caratteristiche e dove veniamo accolti da un sorridente Don Antonio Cipriano, motore inesauribile delle attività giacobee a Capizzi.

La struttura per i pellegrini

Ci dirigiamo quindi verso l’ex Collegio di Maria, una struttura che il Comune di Capizzi ha ristrutturato per destinarla ad accoglienza pellegrina e che, di fatto, stiamo inaugurando noi, grazie alle attenzioni che ci ha dedicato la prof.ssa Anna Laganga ed alla disponibilità del sindaco Leonardo Principato Trosso. 

La struttura presenta un piano terra dove sarà organizzata l’accoglienza mentre ai piani superiori sono presenti delle stanze doppie con bagno in camera e dei dormitori, oltre ad un refettorio ed una cucina. Annessa alla struttura c’è anche la cappella.

In giro per Capizzi

Dopo aver pranzato ed aver fatto un breve riposino preceduto da una doccia, ci siamo diretti verso il centro dove gli amici Seby Giaimi e Vanessa Todaro ci hanno fatto fare un giro turistico. Luoghi di assoluto interesse sono le tante chiese presenti in questa cittadina nebroidea, come la chiesa madre dedicata a San Nicolò, o la chiesa di Sant’Antonio da Padova ubicata in Piazza Miracoli dove avviene tradizionalmente il rito dell’abbattimento del muro il 26 luglio. Abbiamo inoltre visitato il museo di arte sacra, veramente bello e di interesse, posto accanto la chiesa madre dove abbiamo seguito la messa del pellegrino e dove ho ricevuto il primo “Duppiu piddirinu” emesso, cioé lo speciale certificato che attesta, in presenza della doppia credenziale, una timbrata a Santiago de Compostela e l’altra a Capizzi, lo status di pellegrino che ha percorso entrambi i cammini, ormai gemellati.

Dopo la messa ci siamo quindi diretti verso il santuario di San Giacomo dove abbiamo ricevuto tutti l’Aurea Jacopea, equivalente alla Compostela, che viene rilasciata indistintamente a quanti giungano in pellegrinaggio a Capizzi.

Note della giornata …

Con questa tappa abbiamo concluso il cammino apripista del cammino ad anello attorno Capizzi, in attesa di poter aprire anche altre due tappe (da Cesarò alla Caserma Sambuchello e quindi a Capizzi) non appena saranno completati i lavori di ristrutturazione della caserma che sarà destinata a struttura di accoglienza.

Adesso si procederà con i segnali lungo il cammino e con la pubblicazione delle tracce e delle indicazioni sulle accoglienze disponibili, e per le quali vi invitiamo a far riferimento al sito https://www.uviaggiuisanjapucu.it/ (raggiungibile anche all’indirizzo https://camminodisangiacomo.it/ )

Buon cammino a tutti!

Tappa precedente

Cammino apripista “U viaggiu i San Japucu” – 6° tappa

Cammino apripista “U viaggiu i San Japucu” – 6° tappa

Da Troina a Borgo Giuliano, San Teodoro e Cesarò

Tappa impegnativa ma bellissima fra panorami suggestivi

La partenza

Partenza di buon mattino da Troina per affrontare questa tappa di media lunghezza ma impegnativa. Siamo partiti dalla parte alta, quella storica, scendendo per le sue ripide vie prima di immetterci su una strada dietro lo stadio in discesa verso il fiume Troina.

In cammino …

Dopo aver completato la discesa verso il fiume Troina, siamo arrivati allo storico Ponte Failla, di epoca normanna, che abbiamo attraversato per guadare il fiume.

Ponte Failla
Ponte Failla sul fiume Troina

 

Abbiamo quindi proseguito costeggiando il fiume Troina per diversi chilometri fino a giungere all’incrocio con la trazzera che ci avrebbe portati verso Borgo Giuliano, dove siamo arrivati dopo una salita mediamente impegnativa che ci ha regalato, una volta giunti in cima, la vista di questo borgo fantasma, attualmente in fase di recupero da parte del comune di San Teodoro, insieme alla vista sul monte Etna.

Dopo una breve sosta per riprenderci dalla fatica e per rifocillarci, abbiamo proseguito sempre su sterrato, in direzione San Teodoro.

Borgo Giuliano

 

Il nostro arrivo …

L’arrivo a San Teodoro ci ha consentito di rinfrescarci presso un bevaio coperto posto all’ingresso del paese prima di dirigerci verso il Municipio dove ci ha accolto l’assessore Tiziana Sangiorgio.

Successivamente, dopo aver pranzato con un buon gelato (necessario per il caldo che ci aveva accompagnato nell’ultimo tratto), ci siamo diretti verso la vicina Cesarò dove ci ha accolto l’assessore Maria Carra.

Con entrambe le amministrazioni, così come con le altre, si è registrato un clima di piacevole collaborazione che, siamo certi, porterà i suoi frutti con impatti positivi verso il territorio.

Note della giornata …

Il finale impegnativo non ci ha impedito di apprezzare la bellezza del paesaggio e le sue peculiarità. La vista del Ponte Failla, comparso all’improvviso ai nostri occhi con la sua imponenza, la bellezza del panorama dal sito di Borgo Giuliano e la tradizionale accoglienza calorosa ci hanno dato la conferma che questo cammino potrà dare i suoi frutti.

Tappa precedente

Tappa successiva

Cammino apripista “U viaggiu i San Japucu” – 5° tappa

Cammino apripista “U viaggiu i San Japucu”

Da Cerami a Troina

La bellezza dell’entroterra siciliano con bei panorami ed una accoglienza sia a Cerami che a Troina di quelle che scaldano il cuore.

La partenza

Dopo la visita a Cerami fatta ieri pomeriggio è sempre un po’ difficile partire. Tanti bei monumenti (il santuario della Madonna della Lavina, la chiesa di San Sebastiano, Maria SS. del Carmelo ed altre) ma soprattutto una accoglienza calorosa a testimoniare il supporto che le amministrazioni stanno dando al cammino.

Stamattina a colazione abbiamo anche assaggiato un dolce tipico di Cerami, il “cavatieddu atturratu”, un dolce povero ma buonissimo fatto da un savoiardo bagnato in acqua, zucchero e cannella e ricoperto di mandorle tostate, mangiato alla trattoria “Da Carmelina” dove tre generazioni si sono passate le ricette tradizionali.

Quindi saluto al sindaco dott. Silvestro Chiovetta, che ci aveva già accolto ieri, e ci siamo messi in marcia.

Cavatieddu atturratu

In cammino …

Panorama con l’Etna

L’uscita da Cerami ci ha visto percorrere un breve tratto di strada statale per un paio di Km prima di deviare su una strada provinciale in leggera salita. Il panorama era gradevole, dando sulle valli sottostanti, ed arrivati in cima si apriva la vista dell’Etna. A sinistra la vista della dorsale dei Nebrodi con i suoi verdi boschi e, dopo un po’, anche la vista sull’Ancipa con la sua diga.

Diga Ancipa e, sullo sfondo, il Parco dei Nebrodi

Il tratto di oggi è stato tutto su asfalto ma la bellezza del paesaggio, e la piacevole compagnia, hanno fatto reso la camminata una bella passeggiata.

Una breve sosta a metà percorso, un incontro con una mandria di asini al pascolo e quindi ci siamo diretti verso Troina.

Il nostro arrivo …

All’arrivo siamo stati accolti dall’amico Salvatore Pagana, presidente della Pro Loco di Troina e ci siamo velocemente rifocillati gustando la “Vastedda”, tipica di Troina e preparata con formaggio Tuma, salame e fiori di sambuco, un cibo che veniva dato ai pellegrini per la festa dei “Ramara”.

Dopo averci condotto presso l’ospitalità pellegrina del comune, e dopo aver fatto una doccia rigenerante, siamo andati, su invito del sindaco dott. Fabio Venezia, al centro congressi dove si svolgeva l’incontro per la firma del partenariato sulle transumanze insieme agli altri sindaci del territorio, segno di una Sicilia viva che vuole riscoprire le proprie tradizioni e valorizzarle. E giusto per celebrare alcune di queste iniziative, vi invito a vedere il video sotto. Fra l’altro all’interno troverete anche le immagini di come sarà ristrutturata dal comune di Troina la caserma sambuchello che diventerà luogo di sosta per i pellegrini.

Note della giornata …

 Il volto sorridente dei miei compagni di cammino è stato sicuramente una conferma di aver fatto le giuste scelte. Il resto, ed è stato tantissimo, lo hanno fatto le persone che abbiamo incontrato e che ci hanno accolto. Sono loro il volto migliore della Sicilia.

A domani

Tappa precedente

Tappa successiva

Il nuovo sacello di San Giacomo a Capizzi

Il nuovo sacello di San Giacomo a Capizzi

Proseguono senza sosta, nonostante il periodo di pandemia non aiuti le attività, i lavori di costruzione del nuovo sacello ligneo destinato a contenere le reliquie di San Giacomo nel santuario di Capizzi (ME).

Ricordiamo che tutto viene realizzato con offerte, dall’acquisto del legname alla realizzazione o all’opera dei maestri artigiani. Tutto per devozione verso San Giacomo. In fondo all’articolo troverete le informazioni nel caso vogliate contribuire anche con una offerta libera.

Il progetto del nuovo sacello

Il Santuario Diocesano di Capizzi, in provincia di Messina, ospita dal 1426 le reliquie di San Giacomo, portate lì dal cavaliere Sancho de Heredia e da sempre meta di pellegrinaggio per i devoti. Il progetto del nuovo sacello nasce con lo scopo di posizionare al di sotto della struttura lignea esistente, che già ospita la statua del Santo, le reliquie storiche e di consolidare, al tempo stesso, la struttura sovrastante.

Il progetto, opera del giovane studente di architettura Luciano Marino, ha visto l’inizio nel mese di ottobre del 2020, dopo il complesso iter burocratico richiesto per l’ottenimento dei permessi.

La struttura, della quale potete immaginare l’aspetto nel bozzetto mostrato sotto, pian piano comincia a prendere forma.

Bozzetto del nuovo sacello ligneo
Il bozzetto del nuovo sacello

Adesso che avete visto l’idea, vediamo a che punto sono i lavori.

Lo stato dei lavori

Nonostante la pandemia non abbia agevolato le attività, proseguono incessantemente i lavori di realizzazione per il nuovo sacello di San Giacomo a Capizzi.

Dopo aver smontato la precedente struttura per sottoporla al lavoro di restauro, si è proceduto alla realizzazione di quella nuova dove realizzare “U munti” (il monte) di antica memoria (i gradoni formano idealmente un monte dal quale far scendere la statua di San Giacomo per la processione).

 

A seguire avviene la realizzazione delle parti restanti che consentiranno di completare la nuova struttura che, come potete vedere dalle foto, comincia già a mostrare la sua bellezza che sarà completata dalle parti incise che verranno applicate sull’ampio portone di ingresso al Sacello.

Pensate all’emozione che proveranno i pellegrini che, dopo aver camminato lungo le strade de “U viaggiu i San Japucu”, giungeranno, stanchi ma felici, al cospetto del Santo.

Storie di fede e devozione

A Capizzi tutto gira intorno alla devozione a San Giacomo e questo spiega bene il fatto che tutti i lavori di restauro della vecchia struttura e di realizzazione del nuovo Sacello vengano realizzati interamente con le offerte dei devoti. Tante famiglie capitine si sono fatte carico dei costi di una parte del nuovo Sacello, chi dei capitelli, chi dell’acquisto di una parte del legname e così via.

Particolare la storia dell’artigiano che sta prestando la sua opera a titolo gratuito, Giuseppe Marino, papà di Luciano che ha realizzato il progetto.

Giuseppe Marino sta infatti realizzando l’opera per devozione verso San Giacomo e nel ricordo di suo papà Salvatore che, per tradizione, costruiva “U munti” a San Giacomo.

Le sculture lignee sono invece opera dello scultore Giuseppe Lanzafame, di Aci Sant’Antonio.

Come contribuire

Chiunque desideri dare il suo contributo libero e di qualunque importo potrà indirizzare la propria offerta direttamente alla parrocchia, di cui forniamo sotto le coordinate bancarie.

Intestatario conto: Parrocchia dei Santi Nicolo’ e Giacomo

NOTA: Nicolo’ va apostrofato, non accentato

Causale: Donazione per il Sacello di San Giacomo

Conto corrente bancario: IT35H0760116500001044133922

Non dimenticate di iscrivervi al gruppo Facebook del cammino!

Il gemellaggio fra il Cammino di Santiago ed il cammino “U viaggiu i San Japucu”

Il gemellaggio fra il Cammino di Santiago ed il cammino “U viaggiu i San Japucu”

Dopo mesi di contatti e di lavori, ed alla soglia dell’Anno Santo Compostellano, finalmente ufficializzato l’annuncio.

In questo articolo tutti i dettagli di questo importante evento!

Il gemellaggio fra il Cammino di Santiago ed il cammino “U viaggiu i San Japucu”

Dopo mesi di lavori e di contatti, il Santuario di San Giacomo di Capizzi (ME), sotto la vivace guida del suo arciprete Don Antonio Cipriano e della Segreteria, con i quali abbiamo sempre lavorato a stretto contatto, e con l’incondizionato appoggio di S.E. Mons. Guglielmo Giombanco, Vescovo di Patti (ME), annuncia, in accordo con la cattedrale di Santiago de Compostela, il gemellaggio del cammino “U viaggiu i San Japucu” con il Cammino di Santiago.

L’annuncio, alla vigilia dell’apertura della porta santa della cattedrale di Santiago, costituisce una ulteriore attestazione della vicinanza fra le due città giacobee.

Esisteva già il gemellaggio fra il Cammino di Santiago ed il Kumano Kodo in Giappone ma per quanto ne sappiamo questo è il primo gemellaggio fra due cammini dedicati entrambi al “Figlio del tuono”.

Sotto potete leggere il comunicato ufficiale ma le novità non si fermano qui!

 

Annuncio gemellaggio con Santiago de Compostela

L’Aurea Jacopea

A tutti i pellegrini che giungeranno in pellegrinaggio al Santuario di Capizzi, e portando con sé la credenziale del cammino timbrata, verrà concessa l’Aurea Jacopea, equivalente alla Compostela di Santiago, a ricordo del loro pellegrinaggio verso la cittadina capitina.

Il Duppiu Piddirinu (Doble Peregrino)

Un gemellaggio fra cammini merita un certificato speciale, quindi tutti i pellegrini che abbiano già percorso il “Cammino di Santiago” e che presenteranno tale credenziale insieme a quella del cammino siciliano, riceveranno oltre all’Aurea Jacopea anche il “Duppiu Piddirinu” (cioé il “Doppio Pellegrino” in siciliano), un documento scritto in spagnolo e siciliano che riporterà sia i dati del cammino percorso verso Santiago de Compostela che quelli del cammino verso Capizzi.

E siamo certi che sarà un bellissimo ricordo che spingerà i pellegrini a percorrere entrambi i cammini. Sotto, in anteprima assoluta, potete vedere il certificato che verrà rilasciato.

A questo punto non vi resta che pianificare entrambi i cammini in questo 2021 che, ci auguriamo, possa portare salute, pace e serenità a tutti.

Non dimenticate di iscrivervi al gruppo Facebook del cammino!